atteros annos menzus

Comunicato 8 luglio 2020

L’anno che stiamo vivendo, caratterizzato da eventi che hanno messo in difficoltà tutti i livelli sociali ed economici, ci impone di affrontare nel merito le questioni con la particolare cautela che si addice alla specificità del periodo.

In questo particolare momento l’Associazione Santu Antinu intende esprimere innanzi tutto, piena solidarietà al parroco don Battista Mongili, destinatario, all’alba del 6 luglio, di uno sgradevole messaggio che condanniamo con fermezza.

A seguito delle forti limitazioni per via del Covid, l’associazione ha rispettato e preso atto delle scelte che Don Mongili è stato vincolato a farsi carico, sull’impossibilità di svolgere le manifestazioni atte ad onorare San Costantino così come le avevamo finora conosciute.

Quando l’allentamento delle misure lo ha concesso, l’associazione si è prodigata attivando i lavori necessari al fine di rendere il sagrato decoroso e funzionale per le attività che si sarebbero potute svolgere, rispettando le prerogative riconosciuteci e tenendo sempre presente che tali azioni devono sempre essere conformi al carattere religioso della festa.

Nei nostri cuori rimane un vuoto incolmabile perché è mancato un aspetto fondamentale della nostra festa, l’Ardia.

La particolarità e l’eccezionalità di questo anno pandemico, le indicazioni Istituzionali ecclesiastiche e pubbliche extra-locali, con le premesse fatte in precedenza, hanno tracciato il percorso per una rinunzia dolorosa che ha colpito in modo particolare la nostra comunità, in cui l’Ardia ha un ruolo centrale nei festeggiamenti di San Costantino.

Rimaniamo pertanto convinti che l’aspetto identitario della nostra manifestazione non venga intaccato da un anno di dolorosa rinuncia ma, dettato dalla fede, rimanga integro e forte nonostante gli eventi.

Inoltre, se pur la nostra comunità non sia stata coinvolta direttamente in questa pandemia, ci preme riservare un particolare pensiero ai tanti decessi e alle tante comunità che da ogni parte dell’isola vengono da noi per onorare con devozione il Santo Costantino, come quelle del sassarese, tra le più assidue, così fortemente colpite da questa epidemia.

Durante il percorso che ci ha portati a questa dolente privazione, l’egoismo del pensare solo alla nostra comunità senza volgere lo sguardo a tutti, sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti di alcuni, in quanto lavoriamo per tutti i fedeli, nessuno escluso.

Certi di aver operato nel giusto, auguriamo a tutti “atteros annos menzus”.